Tanto c'è voluto a Graziano per portare a termine il concatenamento!
In vantaggio di quasi 6 h : 30 min. rispetto a quanto aveva previsto.
Partito dal Rifugio Orto di Donna alle ore 06:10 di domenica 16 settembre 2012, Ha raggiunto per prima la vetta del Monte Grondilice ed in successione Il Pizzo d'Uccello, il Pisanino, il Monte Contrario, il Monte Cavallo (4 quote), la Tambura, il Monte Sumbra per finire nel gruppo delle Panie con quota 1758 (cima che si trova tra Il Pizzo delle Saette e la Pania, per finire il suo cammino in vetta alla Pania della Croce alle ore 23:32 dello stesso giorno.
12 vette superiori ai 1750 metri di altezza, per un totale di circa 45 km e con un dislivello complessivo di 8272 m (4294 D+)
CLICCA ed ENTRA per saperne di più
Apuane 2012 e ricerca scientifica
Mettere in pratica il mio progetto è stata una bellissima esperienza.
Riuscire a portare a termine il concatenamento è stato fantastico, ma aver potuto inserire una ricerca con finalità scientifiche rende il tutto molto più organico e completo. Questa volta non ho camminato per la semplice gioia di farlo, ma con uno scopo ulteriore che ha reso la mia fatica non soltanto fine a se stessa.
Tutto questo è stato possibile grazie all'interessamento del dott. PAOLO BARGHINI, un grandissimo campione, ultramaratoneta del deserto, che negli ultimi 10 anni si è costruito un palmares da brivido, andando ad ottenere successi enormi praticamente in ogni angolo del mondo.
Ho contattato Paolo semplicemente per chiedere qualche consiglio sullo zaino e sull'alimentazione in performance estreme. Da subito si è interessato al mio progetto. Con la grande curiosità che lo muove a scoprire i meccanismi fisiologici che si innescano quando si porta il nostro corpo in condizioni estreme, mi ha proposto una ricerca scientifica da affiancare al mio concatenamento.
Ha creato un apposito protocollo di valutazione per la mia NoStop con controlli sul peso, concentrazione sul lattato ematico e glicemia durante tutta la durata dell’evento.
I Controlli sono avvenuti ogni 4/6 ore con la registrazione delle condizioni di temperatura e di umidità alle quali si è svolta la prova.
Non esistono valutazioni del genere e lo studio riveste quindi un notevole interesse.
A questo studio se ne affianca un secondo, di tipo psicologico, proposto e seguito dal dott. PIETRO BIANCHINI, psicologo dello sport.
Tramite un questionario "psicologico", che mi è stato proposto ad ogni controllo, si è tentato di valutare tutta una serie di parametri che, una volta elaborati, hanno permesso al dott. Bianchini di delineare una sorta di profilo psicologico durante la traversata.
Incrociando poi questi dati con quelli del dott. Barghini è stato possibile valutare in maniera scientifica la mia risposta psico-fisica ad uno sforzo di questo genere.
Itinerario & Programma
Ecco l'itinerario che ho seguito con il relativo programma.
Basi d'Appoggio: RIFUGIO ORTO DI DONNA & RIFUGIO VAL SERENAIA
Grazie alla disponibilità dei gestori ho utilizzato i due rifugi come base d'appoggio per la prima parte della traversata.
La partenza era fissata dal rifugio ORTO DI DONNA. Il pomeriggio precedente ho raggiunto il rifugio trasportando il materiale necessario.
ORE 06:10: Partenza - Rifugio Orto di Donna
distanza | ||||||
vetta 1 | Ascensione Monte Grondilice (1809 m) | 01.64 km | ||||
Discesa - Rifugio Orto di Donna | 03.28 km | 1° STOP rifornimento idrico/alimentare | ||||
Foce Giovo | 05.18 km | |||||
vetta 2 | Ascensione Monte Pizzo d'Uccello (1782 m) | 07.41 km | ||||
Discesa - Rifugio Val Serenaia | 10.91 km | 2° STOP rifornimento idrico/alimentare | ||||
vetta 3 | Ascensione Monte Pisanino (1946 m) (via Bagola Bianca) | 15.35 km | ||||
Discesa - Rifugio Orto di Donna (via "Normale" del Pisanino) | 18.31 km | 3° STOP rifornimento idrico/alimentare | ||||
vetta 4 | Ascensione Monte Contrario (1789 m) (dal P.sso delle Pecore) | 19.46 km | ||||
vetta 5 | Ascensione Monte Cavallo (quota 1879 m) | 20.28 km | ||||
vetta 6 | Ascensione Monte Cavallo (quota 1888 m) | 20.78 km | ||||
vetta 7 | Ascensione Monte Cavallo (quota 1872 m) | 21.08 km | ||||
vetta 8 | Ascensione Monte Cavallo (quota 1850 m) | 21.28 km | ||||
Discesa P.sso Focolaccia | 21.98 km | |||||
vetta 9 | Ascensione Monte Tambura (1890 m) | 24.38 km | ||||
Discesa - P.sso Tambura | 24.38 km | 4° STOP rifornimento idrico | ||||
Discesa - Arnetola (via Vandelli) | 27.58 km | |||||
Ascesa P.sso Sella | 30.38 km | |||||
P.sso Fiocca | 32.68 km | |||||
vetta 10 | Ascensione Monte Sumbra (1765 m) | 33.58 km | ||||
Discesa - Capanne di Careggine | 39.58 km | 5° STOP Rifornimento idrico/alimentare | ||||
Discesa - Isola Santa (diga) | 41.38 km | |||||
Col di Favilla | 42.32 km | |||||
Foce di Mosceta | 44.74 km | |||||
vetta 11 | Ascensione Monte Pizzo delle Saette (quota 1758 m) | 45.12 km | ||||
vetta 12 | Ascensione Monte Pania della Croce (1858 m) | 45.66 km | FINISH | |||
DISLIVELLO TOTALE: 8279 m (SALITA: 4294 m - DISCESA: 3985 m) | ||||||
TEMPO IMPIEGATO: 17 ORE E 24 MINUTI | ||||||
KM TOTALI: 45.66 |
Apuane 2012 - Preparazione
Mi considero un tipo sportivo, abbastanza allenato o per lo meno in forma. Grazie al mio fisico abbastanza esile (170 cm x 58 kg) non fatico più di tanto per raggiungere un discreto stato di forma da garantirmi buone performance anche sui terreni più difficili. Tuttavia non mi considero un super-uomo e quindi necessito come qualsiasi individuo, di un adeguato periodo di preparazione per poter affrontare le mie traversate.
Quando parlavo di concatenamento, e provavo a far capire quello che avevo intenzione di fare, tutti pensavano che io volessi affrontare il percorso quasi esclusivamente correndo. Sarebbe bello avere le capacità fisiche e tecniche per affrontare le maggiori cime apuane di corsa, ma credo proprio che non sarei riuscito a correre per più di 15 ore lungo sentieri scabrosi come quelli apuani. Il percorso che avevo scelto, è oltretutto molto tecnico in alcuni passaggi, e vorrei proprio conoscere colui che affronterebbe "di corsa" la salita del Monte Pisanino dalla Bagola Bianca, piuttosto che la cresta del Monte Cavallo, o perchè no, anche la salita al Monte Contrario.
Oltre che rischiare sarei andato a "snaturare" oltremodo il mio approccio personale alla montagna, quindi ci tengo a sottolineare che ho realizzato il mio CONCATENAMENTO esclusivamente di buon passo, correndo solo in quei tratti che permettono di farlo in tutta sicurezza. Questo mi ha aiutato a godere appieno delle Apuane, andando ad abbassare notevolmente qualsiasi tipo di rischio.
Dopo un inverno nel quale non avevo camminato molto, è stato necessario un lavoro dolce e graduale. Non mi reputo assolutamente un super-uomo anzi, uno degli aspetti propositivi delle mie iniziative è proprio quello di voler dimostrare che chiunque, con tanta buona volontà può scovare dentro di sé risorse impensabili in grado di far compiere “imprese” forse inimmaginabili. Certo un minimo di preparazione fisica è necessaria, in modo da garantire al nostro corpo di sopportare meccanicamente e fisiologicamente un certo sforzo. Partendo dal presupposto che per giocare bene a tennis bisogna giocare a tennis, per giocare bene a calcio bisogna giocare a calcio, per giocare bene a basket bisogna essere alti, ma bisogna giocare a basket, credo che per camminare bene sia semplicemente necessario camminare, camminare e poi camminare! Senza nessun timore di esagerare, del resto in natura siamo gli unici animali strutturati in modo tale da poterlo fare.
Se si vuole affrontare al meglio ogni imprevisto e se si vuol godere appieno degli ambienti che si attraversano è bene farlo in piena forma, quindi la mia abitudine è quella di preparare in maniera minuziosa la parte fisica di ogni traversata.
Per il concatenamento sulle Apuane ho iniziato a prepararmi fisicamente ed in maniera appropriata verso la fine di APRILE. Dapprima con blande passeggiate su terreno semplice, senza dislivelli importanti, con zaino molto leggero e pedule da trekking leggere. Tre uscite settimanali, percorrendo 5-10 km a passo medio-svelto. Questo è servito a fare fondo, abituare il fisico ad un lavoro che si protrae per lungo tempo a bassa intensità, ma soprattutto per preparare “meccanicamente” parti del corpo come le caviglie, le anche, ma soprattutto le ginocchia, ad un certo tipo di sollecitazioni.
A metà del mese di MAGGIO, dopo aver visto una reazione positiva del corpo, ho iniziato ad aumentare gradualmente il peso dello zaino ed ho sostituito una delle uscite settimanali con un'escursione su terreno montano, con zaino leggero, indossando gli scarponi che poi avrei utilizzato nella traversata.
Il mese di GIUGNO è andato avanti con qualche problemino fisico (bronchite!) che mi ha fatto perdere tempo prezioso e brillantezza.
Sono riuscito a ripristinare la mia tabella di marcia per LUGLIO riuscendo in qualche maniera a preparare il fisico a lavorare con intensità, finalizzando così la preparazione in AGOSTO, aggiungendo anche del potenziamento muscolare.
A SETTEMBRE ero finalmente pronto per partire per una nuova incredibile esperienza!