Graziano Viviani
Sono nato a Carrara dove ho vissuto assieme a mia moglie Paola e il nostro piccolo Marco, in una minuscola casa di un piccolo ma grazioso paese: Bedizzano.
Mi sono laureato nel 2004 in "Scienze della Produzione Animale" presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa. Lavoro in Poste Italiane come portalettere e ho svolto la mia attività per circa 1 anno in Garfagnana, per 8 anni a Lucca e per un paio di anni nella vicina Lunigiana e questo mi ha permesso di coltivare le mie principali passioni ovvero la MONTAGNA e la fotografia.
Nel maggio 2014, a 38 anni, ho deciso, di comune accordo con mia moglie, di dare un cambiamento importante alla nostra vita e così, grazie a Poste Italiane, c'è stata la possibilità di un trasferimento in SudTirol, per la precisione a Prettau (Predoi, in italiano) il comune più a nord d'Italia.
Non provengo da una famiglia di "montanari", tuttavia mi è stato insegnato l'amore e il rispetto per la natura e gli animali, poi crescendo mi sono avvicinato alla montagna. Dapprima con Paola, che sin da piccola ha frequentato le montagne dell'Alto Adige e poi da solo, sulle mie Apuane, che conosco molto bene. Di certo una delle mie prerogative è quella di andare per monti da solo, niente di impegnativo si intende, adoro la montagna a 360°, ma mi cimento quasi esclusivamente nell'escursionismo più o meno "estremo". Sono attratto dalle lunghe distanze, e mi piace coprirle in solitaria, adoro il " silenzioso rumore della natura" rotto solo dall'incedere dei miei passi e la solitudine in alcune circostanze mi procura quasi "un brivido di piacere".
Ho iniziato la serie delle mie traversate nel 2006, quando in compagnia di due amici e la mia cagnolina Milù, abbiamo percorso l'intero crinale Apuano, partendo da Camaiore e arrivando sino a Carrara, utilizzando come percorso principale l'Alta Via delle Alpi Apuane. Un'esperienza incredibile che ha sicuramente segnato il mio modo di concepire la montagna, affrontata sino ad allora esclusivamente tramite escursioni giornaliere. Per la prima volta ero alle prese con con uno zaino "enorme", concepito per affrontare quasi in totale autonomia un viaggio di più giorni, in un luogo abbasanza inospitale, sicuramente più di quanto si pensi. Quindi l'occorrente per gli imprevisti, i vestiti, il sacco a pelo, il materassino, il mangiare per il cane, il materiale fotografico ecc. ecc. In pratica lo zaino è risultato essere eccessivamente peso, ma anche questo fa parte dell'esperienza!
Nel 2007 con la mente ancora alla traversata dell'anno precedente, per motivi di tempo ho potuto fare ben poco di tutto quello che avevo in mente, ho continuato tuttavia la mia attività conoscitiva delle Apuane con escursioni di un giorno, purtroppo da solo, dopo aver perso di vista i miei amici. Sono riuscito tuttavia a realizzare una mini traversata in solitaria e in 2 giorni ho realizzato il concatenamento ad anello delle cime delle Apuane Settentrionali: in successione il Monte Sagro, il Monte Grondilice, il Monte Pisanino e il Monte Pizzo d'Uccello. Non è stato niente di eccezionale, ma mi ha dato modo di migliorare soprattutto la mia tecnica organizzativa.
Il 2008 è stato un anno molto intenso. In giugno ho partecipato ad un trekking someggiato assieme a Massimo Montanari e gli asini di Gombola. In luglio c'è stato l'incontro con Riccardo Carnovalini, il camminatore per eccellenza, in occasione delle prime tappe del Camminamare Liguria 2008. Sempre in luglio ho realizzato la traversata a piedi in solitaria da Carrara all'Abetone, attraverso il crinale Apuano, la Garfagnana e il crinale Appenninico. In settembre ho avuto modo di incontrare nuovamente Riccardo e camminare assieme a lui nelle prime tappe dell' "Occitania a pè". Questa amicizia ha fatto maturare in me una visione del "camminare" più profonda e mi ha dato ulteriore voglia di mettermi in viaggio, alla ricerca "del cammino dell'uomo...".
Il 2009 è stato un anno intenso. Dopo le esperienze dell'anno precedente, ho preso coraggio, e ho iniziato a rendere concrete tutte le idee che sino ad allora avevano preso forma soltanto nella mia testa.
In occasione delle mie ferie estive infatti, fissate dal 16 al 31 luglio 2009, ho deciso di scendere concretamente in campo per tentare di portare a termine la mia prima, importante traversata solitaria, e precisamente la GEA, la Grande Escursione Appenninica.
Il 2012 mi ha visto impegnato in una nuova avventura, questa volta in territorio APUANO. Attraverso il progetto APUANE2012, ho portatato a termine, per la prima volta, il concatenamento delle 12 vette più elevate delle Apuane in 17 ore e 22 minuti. Una traversata molto impegnativa, in solitaria, oltre 45 km di sentieri molto impegnativi, quasi 9000 m di dislivello totale (4200 D+).
Il 2014 è un anno segnato da un cambio di vita importante con il trasferimento in una regione favolosa, in un grazioso comune, Prettau appunto, adagiato in testata alla Valle Aurina, Ahrntal, una valle apparentemente ancora intatta, protetta da oltre 80 montagne che superano i 3000 metri. Una lingua nuova da imparare, una cultura diversa, rispettosa della natura, delle proprie tradizioni, ma segnata e contraddistinta da valori autentici... Un paradiso dove uscendo di casa, si ci trova letteralmente immersi in una natura da favola... il luogo giusto per crescere un figlio e provare a realizzare nuovi progetti... primo tra tutti il...
"... Adoro viaggiare in luoghi deserti e disabitati, dove lo spazio e il tempo sembrano non avere limiti. Cerco luoghi dove non ci sono voci, ma c'è solo quello che vedono i miei occhi, dove c'è solo da vedere e non c'è nulla di cui parlare se non la bellezza del mondo, dove se vai oltre trovi solo montagne, alberi e valli. Luoghi dove si può credere che tutto ciò che ci sta intorno è sconfinato. Camminare lentamente immerso nella natura crea in me una sensazione di benessere fisico e mentale, è così che concepisco il viaggio! Un cammino gratificante che, come una sorta di magia mi trasforma. Com'è bello viaggiare in luoghi lontani, sconosciuti, col desiderio di scoprire quante più cose possibili e farne bagaglio, trovarmi in situazioni bizzarre, divertenti, sorprendenti e tornare poi a casa, più felice più saggio e più ricco nell'animo. Si perchè arrivare è sempre una festa, che presuppone incontri, racconti e ha il significato di aver raggiunto finalmente un equilibrio dopo le avventure di un lungo viaggio..."
Graziano Viviani