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Monte Pisanino (1946 m.)

Categoria: Vette

(fonte: www.escursioniapuane.com)

 


Provincia Lucca
Altezza 1946 mt.
Coordinate 44°08′01″N - 10°12′52″E

 

Il monte Pisanino è il re delle Alpi Apuane di cui costituisce la massima sommità con i suoi 1946 metri. Esso è una grossa piramide con sommità tronca.

Il monte è molto imponente visto dalla Lunigiana e dalla Garfagnana, invece dal versante a mare appare come una vetta modesta nascosta dalle altre. In particolare dalla Garfagnana apprezziamo i suoi versanti nord-orientali sui quali la neve, a volte, rimane anche in estate.

Esso si trova, insieme al Pizzo d’Uccello, all’estremo nord della catena che domina con la sua imponenza e sorge un po’ isolato al termine di una cresta laterale che si diparte dalla Foce del Cardeto.

È interamente compreso nel comune di Minucciano in provincia di Lucca mentre tutte le altri grandi cime della zona: Pizzo d’Uccello, Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, Sella, Macina si trovano sul confine tra le province di Massa-Carrara e di Lucca.

Il monte è circondato da valli molto profonde:

  • ad Ovest la Val Serenaia ed Orto di Donna con i suoi rifugi e le sue cave
  • a Nord la valle di Gramolazzo incisa dal Serchio di Gramolazzo
  • ad Est la Valle dell’Acqua Bianca incisa dal Fosso omonimo che nel lago di Gramolazzo va a mescolare le sue acque col Serchio di Gramolazzo, anche questa valle è ricca di cave

a sud il monte si congiunge al Monte Cavallo mediante gli Zucchi di Cardeto che scendono alla Foce di Cardeto da cui inizia il monte Cavallo in direzione sud-est.

Essendo circondato da ogni lato da valli molto profonde dà di sé un’immagine sempre molto grandiosa che giustifica la fatica necessaria per arrivare alla sua vetta.

A nord-est il monte digrada con una lunghissima cresta, detta Cresta della Mirandola, verso il paese di Gorfigliano. Si chiama invece Bàgola Bianca la cresta a nord-ovest che scende verso la valle di Gramolazzo ai Prati del Pisanino. Dalla val Serenaia una costola ovest porta alla Bàgola Bianca.

La roccia del Pisanino è poco adatta per i rocciatori per la presenza del paleo e la scarsa qualità della roccia stessa.

Il monte si sale sempre con itinerari faticosi, ripidi ed adatti solo ad escursionisti esperti. Il percorso più seguito parte presso la Buca della Neve nella valle dell’Acqua Bianca. Esso costeggia gli Zucchi, sale alla Foce dell’Altare e porta alla vetta tramite il ripido Canale delle Rose. Un itinerario più difficoltoso passa per la Bàgola Bianca.

Dal punto di vista alpinistico il monte dà il meglio di sé in inverno quando è ammantato di neve e la salita richiede grande impegno, capacità ed esperienza. La prima ascensione conosciuta è del 27 settembre 1869 ad opera di Felice Giordano[4] con il pastore Luigi Berti di Minucciano ed un’altra guida da Resceto.

La prima invernale è di Aristide Bruni, Efisio Vangelisti e G. Berti il 1 dicembre 1883.

 

LA VETTA:La faticosa salita porta ad una vetta priva di croce con una piccola Madonna di marmo posta in una nicchia insieme al libro di vetta. Il panorama è veramente splendido ed indimenticabile.

A sud le vicine gobbe del monte Cavallo e la massa rocciosa della Tambura ed in lontananza le altre cime apuane con ben visibile il gruppo delle Panie. A nord e ad est la valle del Serchio con i suoi borghi e l’Appennino come sfondo. Ad ovest le vicine cime di Orto di Donna: Pizzo d’Uccello, Grondilice e Contrario.

VERSANTI E CRESTE:Nel monte si distinguono diversi versanti, creste, costole e canali che possono essere descritti solo molto sinteticamente specialmente ai fini escursionistici.

Versante Sud (Canale delle Rose):Il canale delle Rose è molto ripido ed erboso, ma si sale senza difficoltà tecniche e porta alla cresta sommitale e da qui alla vetta. Esso inizia presso la Foce dell’Altare (1750 metri) cui si perviene con la via normale (vedi), ben segnata di blu, che inizia dalla Buca della Neve, oppure da Val Serenaia per il Rio Sambuco o, ancora, da sud-est per tratti faticosi e difficoltosi.

Versante Sud-Sud-Ovest (Canale Sambuco):La zona è molto rocciosa ed intersecata da canali inframezzati da fasce erbose. Si accede da Val Serenaia per il Rio Sambuco con successiva deviazione verso sinistra. L’ascesa è lunga e faticosa e porta direttamente in vetta. Esso riveste particolare interesse in inverno quando è ricoperto da neve ramponabile

Più a sinistra si trova il costolone Sud-Ovest che presenta difficoltà analoghe.

Versante Ovest:Il versante Ovest è massiccio ed imponente e guarda in Val Serenaia. È molto ripido e ricco di lastroni rocciosi e si alza per 900 metri dal fondovalle. È delimitato a sud dal costolone Sud-Ovest ed a Nord dalla costola occidentale della Bàgola Bianca. Riveste interesse in inverno con risalite dal basso della valle.

Il Canale Nord-Ovest è considerata la più interessante via di roccia del monte, si sviluppa per circa 300 metri e si trova in questo versante.

Costola Ovest della Bàgola Bianca:Dal fondovalle segue i pendii del lungo contrafforte che si attesta alla Bàgola Bianca. Continuando in salita la cresta si restringe ed è ripida ed esposta. In alto si congiunge con l’itinerario proveniente dalla Forbice[5]

Versante Ovest-Nord-Ovest della Bàgola Bianca:Questo versante è ripidissimo ed erboso ed è alto 1000 metri. In inverno diventa un triangolo bianco (da cui forse il nome) ed adatto ad impegnative salite con i ramponi.

Cresta Nord-Nord-Ovest (cresta della Forbice):Si accede a questa cresta dai Prati del Pisanino, un grande triangolo boscoso in basso ed erboso in alto. Poi i Prati si restringono a formare una cresta che termina con la Forbice (1680 metri). Si raggiungono i prati da est da Gorfigliano o da Gramolazzo per mulattiere aggirando rispettivamente il monte Castri e il monte Calamaio e, dopo essere arrivati al Pianellaccio, salendo poi i ripidi pendii che portano alla cresta. Invece da ovest da Foce Rifogliola si scende fino al letto del torrente e poi si risale. Dall’intaglio della Forbice si perviene alla Bàgola Bianca per tratti esposti rocciosi adatti a rocciatori. Partendo da Gramolazzo sono oltre 1300 metri di dislivello.

Versante Nord-Nord-Est:È la zona compresa tra la Forbice e la cresta della Mirandola e può essere ammirata dalla Garfagnana, in particolare da Piazza al Serchio e da Gramolazzo. È zona da ripide ramponate invernali essendo il più maestoso dei versanti nella veste invernale. Inoltre la neve tende a rimanere a lungo, a volte anche in estate. Si sale dal Pianellaccio.

Cresta Nord-Est (cresta della Mirandola):È una cresta lunga e complessa che inizia 100 metri sopra Gorfigliano. Si alza alla cima di 1565 metri detta della Mirandola e poi ad una seconda vetta di 1673 metri. Essa presenta difficoltà alpinistiche con salti rocciosi e passaggi difficili misti a tratti erbosi. Anch’essa dà il meglio in inverno. Per le due cime sono possibili brevi arrampicate.

Versante Est:È quello che guarda verso la Roccandagia e la Tambura. È zona ricca di cave (Campaccio, Bacolaio e Cave Scaglia) e permette salite sempre impegnative.

Cresta e versante Sud-Est:Sono altre zone impegnative con salti rocciosi e difficoltà elevate specialmente in invernale.

 

SALITE ALLA VETTA

Il monte Pisanino è monte severo che richiede sempre grande rispetto, sono possibili alcuni faticosi itinerari adatti anche ad escursionisti allenati ed esperti.

Via normale:È in assoluto il percorso meno impegnativo pur essendo lungo e faticoso. Inizia dal fondo di Val Serenaia, con il sentiero 178 si arriva alla Foce di Cardeto. Si scende per un centinaio di metri fino alla Buca della Neve. Qua inizia un sentiero di vetta segnato di blu che inizialmente scende a sinistra per poi risalire mantenendosi sul versante est del Pizzo Altare e del Pizzo Maggiore fino alla Foce dell’Altare dalla quale si segue il Canale delle Rose per la cresta e la vetta.

Salita per il Rio Sambuco:All’inizio del sentiero 178, dopo aver superato una casetta con fonte, si inizia a salire nel bosco e si scorge, a sinistra, un riparo tra 2 gigantesche rocce scese dal monte migliaia di anni fa che formano una sorta di capanna chiusa dall’uomo mediante dei muretti a secco. Esso forse serviva per le pecore, oggi esso segnala l’inizio di un sentiero non segnato per il Solco del rio Sambuco e la Foce dell’Altare da cui si arriva alla vetta del Pisanino. In alto alcuni piccoli ometti aiutano nella progressione che comunque avviene un po’ a caso nel solco ben inciso. In alto la progressione è resa più difficoltosa da lastroni di roccia misti a paleo. La salita è molto faticosa ed impegnativa e spesso la neve rimane anche a primavera avanzata e, a volte, anche in estate.

Salita per la Bàgola Bianca:Questo itinerario, a tratti aereo ed esposto, non presenta difficoltà tecniche, ma è adatto solo ad escursionisti esperti ed è sicuramente più complesso della via normale alla vetta. Si parte dal rifugio di Val Serenaia e si sale il pendio erboso per tracce di sentiero fino ad una costola ben evidente. L’itinerario segue la cresta erbosa con qualche infida placca rocciosa con esposizione. 

Verso quota 1800 metri esso si congiunge con il percorso proveniente dalla cresta Nord-Nord-Ovest. Il tratto finale della cresta è molto aereo con rocce instabili e porta alla vetta. È sempre preferibile associare a questo itinerario in salita la discesa per la via normale.

Salita da Gramolazzo al Vallone del Pisanino:Da Gramolazzo si segue a piedi fino a Gorfigliano. Presso la strada di accesso di un campeggio (che si trova a sinistra) si prende a destra per uno stradello che si inerpica per il bosco fino ad una lingua d’asfalto che a destra ci porta alla chiesa vecchia di Gorfigliano (730 metri). Oltre il muretto che delimita il piazzale inizia un sentiero che sale alle pendici del monte Calamaio e poi continua fino alla sella del monte Castri da cui si entra nel bosco fino ad un piazzale di sosta. A sinistra continua un sentiero che porta a 1300 metri fuori del bosco su prati (Vallone del Pisanino) sotto la vetta. Se uno vuole può arrivare sulla cima per canaloni rocciosi in cui la roccia si alterna all’erba, ma per l’escursionista può bastare arrivare al Vallone.

SENTIERI

SENTIERO 178:Val Serenaia (1050m) – innesto 180 - Foce di Cardeto (1642m) innesto 179 – innesto sentiero blu per il Pisanino - Innesto Strada Marmifera dell'Acqua Bianca. Il percorso permette di godere di panorami splendidi sulle Apuane settentrionali. Il sentiero, ben segnato, inizia dal parcheggio del campeggio, lo fiancheggia per un breve tratto, poi entra nel bosco di faggi e dopo pochi minuti costeggia una casetta (Baita Italia). Subito dopo inizia a salire decisamente nel bosco con un tratto a tornanti. In mezz’ora arriva ad un bel punto panoramico sul Pisanino e sul Pizzo ben visibili quando il bosco è spoglio. Segue un breve tratto più tranquillo e poi la salita per un ripido canalone, dopo si svolta a sinistra. Il sentiero poi riprende a salire e in breve arriva al bivio con il sentiero 180 che arriva da destra. Sale pochi metri ed arriva ad un ripiano roccioso con pochi alberi che permette di godere di una splendida vista sul Pizzo d’Uccello, Pisanino e i suoi Zucchi. Percorrendo il breve ripiano è possibile vedere sulla destra il Cavallo, il Contrario, il passo delle Pecore ed il nuovo rifugio di Cava 27 con il ravaneto, il Grondilice, la Cresta Garnerone, la foce di Giovo ed il Pizzo. La visuale è aperta anche in estate poiché la vegetazione qua è piuttosto ridotta. Finito il ripiano roccioso il sentiero rientra nel bosco e, in una decina di minuti, arriva ad un grosso faggio con indicati i segni del sentiero, da esso inizia la parte più ripida della salita. Infatti supera una paretina di roccia su cui il sentiero è inciso con comode e facili voltoline ed in pochi minuti arriva ad un pianoro dal quale si gode di vista splendida su tutte le montagne che circondano Val Serenaia. Adesso il bosco è finito, il sentiero passa tra radi faggi costeggiando grossi massi portandosi alle pendici degli Zucchi di Cardeto, dove prospera una vasta prateria di lamponi quasi ad altezza d’uomo. Adesso sale, costeggiando gli Zucchi, in maniera piuttosto ripida, poi la salita si addolcisce e, percorrendo le rocce sottostanti gli Zucchi, arriva al cartello dei sentieri. A destra si stacca il 179 per cava 27, mentre il 178/179 si dirige alla vicina Foce di Cardeto, alla Marmifera dell’Acqua Bianca ed al Passo della Focolaccia. Alla Foce di Cardeto inizia la discesa per la Valle dell’Acqua Bianca, sulla destra sale un sentierino alpinistico per la cresta NO del Cavallo. Proseguendo per circa 5’ si arriva al bivio per il monte Pisanino, presso il quale c’è la caratteristica buca della neve. Il sentiero poi continua per la marmifera mentre un ramo che è però il 179 va al passo della Focolaccia.

SENTIERO 189:Gramolazzo (625m) – Foce Rifogliola (810m) – Poggio di Baldozzana (1338m) raccordo 181. Il tratto fino a Foce Rifogliola fa parte del GT. Il percorso segue boschi di castagno e faggi senza alcuna difficoltà.

 

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